Il 26 e 27 ottobre 2012 si è svolto presso il Teatro Palladium di Roma “Motori. Il Festival dell’Intelligenza Collettiva “.
Manager, artigiani, imprenditori, professionisti: tutto questo insieme, per stare sul filo dell’economia figlia delle logiche di internet, quella di domani. Quasi tutti giovani. Innovatori e visionari capaci di scrivere pagine di successo per nuove start-up e per aziende storiche della manifattura italiana. Solo che nessuno lo sa.
Per competere occorre riscoprire l’asset di fondo del Made in Italy, la capacità artigianale, fatta di vicinanza al cliente, di ascolto e personalizzazione. Un mix di attenzione allo sviluppo delle tecnologie, conoscenza profonda del mercato di riferimento, proattività, flessibilità e duttilità. Sono caratteristiche che le migliori tra le nostre piccole imprese e i nuovi artigiani possiedono.
Internet ha permesso di organizzare una nuova socialità e nuovi modi di condividere il sapere. Nei prossimi dieci anni siamo chiamati ad applicare tutto quello che abbiamo sviluppato nel mondo digitale al mondo reale. Si tratta – come dice Anderson – di passare dai bit agli atomi. Le premesse per questa rivoluzione ci sono già tutte. Il web ha dato voce a una società che ha imparato a riconoscere il valore della varietà.
Oggi il mercato è pronto a premiare una generazione di prodotti nuovi, diversi, su misura, che sono il risultato di nuove tecnologie e nuove logiche di divisione del lavoro che superano i limiti tipici della produzione di massa.
Il modello della prossima rivoluzione industriale sarà quello della manifattura distribuita sostenuta dalle dinamiche collaborative dell’Open Innovation, scambio e condivisione di saperi, know-how e strumenti.
Piccoli motori molto potenti grazie all’intelligenza collettiva.
Comments