Fab Foos: il biliardino open source di Alex Schaub

Tra una saldatura e l’altra e qualche riga di codice, i fabber trovano anche il tempo per divertirsi. Se ne volete le prove, rifatevi gli occhi su Fab Foos, il biliardino open source costruito pezzo dopo pezzo dal team di Alex Schaub, coordinatore di FabLab Amsterdam. Design, progettazione e componenti hackerate sono tutte state realizzate nei Paesi Bassi ma, se notate bene, c’è anche un piccolo tocco italiano.

È così, se guardate bene in faccia i calciatori di Fab Foos ci riconoscerete i tratti del David di Michelangelo. La vena italiana non si esaurisce qui: Alex è stato anche ospite di Atoms, Bits & People, l’evento del 24 maggio che ha portato a Roma Neil Gershenfeld e i FabLab europei. Senza farlo neppure apposta, il trailer che racconta la nascita del biliardino è diretto da Angelo Chiacchio (qui trovate immagini extra).

L’idea di costruire FabFoos ha illuminato Alex nel 2010, quando si è reso conto che un biliardino sarebbe stato un ottimo banco di prova per mettere in pratica diverse tecniche di fabbricazione digitale. Senza contare che un po’ di svago tra una fresatura e l’altra non fa mai male.

Dettagli a parte, c’erano due punti fondamentali che andavano rigorosamente rispettati: FabFoos sarebbe stato un progetto open source e un biliardino conforme alle regole ufficiali da torneo. In più sarebbe stato un oggetto carico di tecnologia, con segnapunti LED, due videocamere USB e sensori distribuiti sul campo.

La parte più interessante delle fasi di design riguarda i modelli dei calciatori: l’idea di partenza era ispirata da sculture della Bauhaus, ma presto Alex si è reso conto che sarebbero stati troppo sbilanciati. Dopo una breve incursione sul campo di Star Wars (il casco di Darth Vader che calcia una pallina a forma di Morte Nera era qualcosa di irresistibile), il team olandese ha preferito un’altra fonte di ispirazione, il grande scultore Michelangelo.

E così, David si è ritrovato a calciare nell’arena del Fab Foos di Fab Lab Amsterdam. Michelangelo probabilmente non se lo sarebbe mai aspettato, ma bisogna comunque riconoscere che come giocatore fa un’ottima figura. Se volete conoscere gli altri progetti della Waag Society li trovate qui. Altrimenti, chiedete direttamente ad Alex.

 

 

 

Source: makerfairerome

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